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    Siamo ad Oxford, anche se sembra Torino. Qui sono arrivati cinque giovani italiani, un po' particolari. Si sono iscritti alla facoltà di medicina, contraffacendo i loro curricula. La missione non è diventare seguaci di Ippocrate, ma aiutare il loro amico Emilio, componente sfigato del gruppo, a rimorchiare la bella Nadia che ama sin da quando era bambino. Emilio è un nerd, ma il suo vero problema non è quello. I suoi amici del cuore sono peggio di lui, una combriccola spaesata che racchiude un cieco, un handicappato, detto Alonso per quanto corre sulla sua sedia a rotelle, un hacker fumato dal soprannome davvero originale, Lebowsky, e un gay non dichiarato amante del nonsense. Nel tempio dei master e della cultura inglese, i cinque italiani sono devastanti, soprattutto quando cercano di aiutare il povero Emilio a conquistare la bella Nadia.
    L'escalation di fatti e misfatti farebbe invidia agli sceneggiatori di Una notte da leoni, modello dichiarato di questa commedia demenziale di serie B, se non fosse che l'Armata Brancaleone della stupidità italica, per giunta giovanilistica, a furia di imitare e citare, questo e quello, non riesce mai ad avere un suo centro e quel che rimane, dopo tanto affannarsi, è il ricordo della peggiore commedia natalizia, quella volgare e spartana, senza arte né parte, girata in fretta e con poco (il basso budget è una cosa insopportabile per un film a vocazione commerciale).
    Sarebbe un errore certo portarsi al cospetto di questo film con la "puzza sotto il naso", come anche trovare un senso laddove un senso non c'è. Eppure il filone demenziale di matrice americana, da Animal House ad American Pie, si fonda su una tradizione specifica (il college movie) e su un background che non trova alcun corrispettivo nel cinema italiano, neanche quello più becero. Noi siamo quelli del cinepanettone e della saga di "Amici miei" (modelli non commensurabili tra di loro), e poi più recentemente dei Soliti idioti, non del film da college, tant'è che sono dovuti andare a Oxford per farci sentire l'odore (poi, per la cronaca, il film è stato girato tutto a Torino, e si vede).
    Il film tra l'altro è il remake di un film spagnolo, Fuga de cerebros di Fernando Gonzalez Molina, che a sua volta è l'imitazione del più noto genere americano. Nel suo paese è stato campione d'incassi.
    Come spesso in queste operazioni commerciali, si è voluto puntare su di un volto noto, ovviamente televisivo. Questa volta è toccato a Ruffini, comico e conduttore televisivo di "Colorado Cafè", ancor prima vj per Mtv, amante del trash e del cinema di serie B, da sempre desideroso di fare un suo film. L'occasione gliela ha data proprio la casa di produzione Colorado con Medusa. Ruffini sul piccolo schermo ha dato prova di saper giostrare la baracca, sul grande schermo è un altro paio di maniche. Si ride poco, a volte solo per disperazione. Al di là di tutto, che sia il remake di una imit...

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    Last Post by Bleach il 6 Dec. 2013
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